martedì 13 novembre 2018

ILIADE RAP

Sull’Olimpo si sposavano due ganzi con la cresta 
Quando Eris incavolata arrivò a guastar la festa
Prese una mela rossa, la dorò proprio per bene
E ci scrisse "ALLA PIU BELLA " sulla marca MARLENE. 

RITORNELLO
Cantami o diva 
Del pelide Achille 
L’ira funesta
Che infiniti addusse lutti. 

La gettò in malo modo sulla tavola imbandita: 
Tre dee focose si misero negli occhi le dita. 
Zeus, quel poveretto, per non rovinar la festa
Fece scegliere a un citrullo senza sale nella testa. 
RIT: cantami...

Questo, Paride, era proprio un imbecille come tanti
E portava le sue pecore a pascolar nei campi
Ma purtroppo scelse lui (e portò molta iella): 
Die’ la mela ad Afrodite per avere la più bella. 
RIT: cantami...

Questa, oltre che sposata, era smorfiosa e gallina
E scappar con quell’idiota fu una cosa cretina. 
Lasciò il suo maritino con un bel paio di corna
Che intanto si chiedeva: "Ma Elena non torna?" 
RIT: cantami...

Pensò: "è andata a fare jogging più di un’ora fa! 
Che sia andata con un altro? Ho capito!!! A-ah!!! 
Forza, forza, fratellone, presto, presto salta su! 
Ci sarà una bella guerra: Troia butteremo giù!" 
RIT.: cantami...

Quella squinzia non tornava dal suo caro Menelao
Sbaciucchiava Pariduccio ed esclamava: "UAO! 
Questo qui ha una limousine con telefono e piscina 
E mi porta in discoteca dalla sera alla mattina!" 
RIT: cantami...

Ma purtroppo dopo anni successe un certo fatto
Che altro non portò se qualcosa di brutto: 
Agamennone si prese una schiava per bottino
Costringendola a fare i letti e a versargli del buon vino. 
RIT: cantami...

Questa mora era la figlia di Crise, vecchio saggio, 
Che per ripigliar Criseide di tesori fece omaggio. 
Ma Agamennone gli disse: "non me ne frega niente! 
Ora levati dai piedi, vecchiaccio impertinente!" 
RIT: cantami...

Ma Apollo (che non era una mezza calzetta) 
Ad aiutare il vecchio discese in tutta fretta: 
Accoppò un bel po’ di gente, la diede in pasto ai cani
E poi disse: "offender Crise è una cosa da villani!" 
RIT: cantami...

Alla fine i cadaveri non si contavan più
Ed il sire disse poi ad Achille: "bello, hei tu! 
Se io do la mora al vecchio, mi spetta la tua schiava: 
Briseide a far gli hamburger con patate è proprio brava!" 
RIT: cantami...

Disse il pie’ veloce Achille: "nemmeno per sogno! 
Bri è la mia schiava,sono io che ne ho bisogno!" 
Agamennone seccato disse: "avrai un occhio nero
Se non molli la ragazza! ti dico davvero". 
RIT: cantami...

Achille per non far preoccupare la sua mammina
Mollò la bella schiava (che era proprio carina). 
Se ne andò con i nervi a pezzi, e per far un dispetto, 
Riprese navi, uomini, capanne ed il suo orsetto. 
RIT: cantami...

Agamennone di questo se ne fregò altamente
Perché come doveva non gli andava la mente. 
Non pensò, quel babbeo, che senza il pie’ veloce
Degli esulti dei troiani si sarebbe udita voce. 
RIT: cantami...

Troia stava per stracciarli, quei poveri Achei
Ma Patroclo, un amico di Achille, pensò: "hei! 
Se mi metto l’armatura di Achille e faccio danno
I Troiani con la fifa via di mezzo se ne andranno!" 
RIT: cantami...

"Sono un genio, sono un drago, che magnifica pensata!" 
Achille gli donò la sua armatura dorata. 
Poi andò nella battaglia, ma venne fatto fuori
Da Ettore, l’eroe, con tutti gli onori. 
RIT: cantami...

Il servo che lo seppe disse: "come glielo dico?". 
Achille diventò Hulk e andò a vendicar l’amico. 
Incavolato andò da Ettore, il valoroso troiano, 
E con la bava alla bocca gli disse: "ASSASSINO!!!" 
RIT: cantami...

Pazzo di dolore era Achille, il mister bello, 
Così disse ad Ettore: "ti sfido a duello!". 
Fecero un po’ di falli, giocarono sporco
Ma poi pie’ veloce spedì il caro Ettore all’Orco. 
RIT.: cantami...

Lo appiccicò al suo carro, strascinò quel poverino, 
A vederlo era un schifo: ora chi era l’assassino?! 
Poi commosso lo die’ a Priamo, sire buono che non nuoce 
Ma alla fine finì male per Achille pie’ veloce. 
RIT: cantami...

Aveva i piedi piatti, quel biondo bellone
E Paride, quel tonto, lo colpì al tallone. 
Non pensate che fosse bravo abbastanza: 
Non centrava un granaio da due metri di distanza! 
RIT: cantami...

Ha barato, quel babbeo, quel rompiscatole cretino! 
Anche io ce la saprei, con l’aiuto divino! 
Alla fine dell’Iliade la morale ve la dico: 
Questo libro è tutto sangue, nessuno gioca pulito!! 
Se vi dicono: "ragazzo, distruggiamo una città?" 
Dì di no e avverti l’altro che dieci anni impiegherà!!!!!!!! 

RIT: cantami...

mercoledì 16 maggio 2018

Figure retoriche

LE FIGURE RETORICHE

Le figure retoriche sono, in generale, forme espressive basate su una deviazione o uno scarto dal linguaggio comune. Il loro scopo è di rendere il messaggio più espressivo ed efficace, arricchendolo di suggestioni foniche e ritmiche, o invertendo l’ordine delle parole o variandone il significato. Esse si usano anche nel parlare quotidiano, per rendere più colorito e convincente il discordo, ma sono specifiche della poesia.
Le figure retoriche si dividono in tre grandi categorie:
  • figure di suono, quando concernono l’aspetto fonico-ritmico delle parole;
  • figure sintattiche, quando riguardano l’ordine dei termini nelle frasi;
  • figure di significato, quando sono inerenti al livello semantico dei vocaboli, allo spostamento di significato che esse possono assumere.

FIGURE DI SUONO

ONOMATOPEA
Consiste nell’imitare suoni naturali ricorrendo ad espressioni verbali che acusticamente suggeriscono i suoni stessi.
es. Che è? Crocchiava un ghiro sul nocciolo.
(G. Pacoli, L’albergo)

ALLITTERAZIONE
Ripetizione di vocali, consonanti o sillabe all’inizio o all’interno di più parole in un verso o in versi vicini.
es. E nella notte nera come il nulla.
(G. Pascoli, Il tuono)

PARANOMASIA
detta anche “bisticcio”, consiste nell’accostare due parole di suono simile o uguale, per farne risaltare di più l’opposizione di significato.
es. …perchè fuor negletti
li nostri voti, e voti in alcun canto.
(Dante, Paradiso, canto III)

FIGURE SINTATTICHE
ANAFORA
E’ la ripetizione di una o più parole all’inizio di due o più versi.
es. Piove su le tamerici 
salmastre ed arse,
piove su i mirti
divini
(G. D’Annunzio, La pioggia nel pineto)

EPIFORA
Ripetizione di una o più parole a fine di due o più versi.

ELLISSI
Eliminazione di alcuni elementi sintattico dalla frase.
es. Gemmea l’aria, il sole così chiaro
(G. Pascoli, Novembre)

ENUMERAZIONE
E’ l’elencazione di parole unite per asindeto (cioè senza congiunzioni come e, ma, o,…sostituite da segni di punteggiatura), o da polisindeto (cioè da una o più congiunzioni ripetute : e..e, o…o).
es. Enumerazione per asindeto:
S’aprirà quella strada, 
le pietre canteranno,
il cuore batterà sussultando, 
come l’acqua nelle fontane.
(C. Pavese, Passerò per Piazza di Spagna)

es. Enumerazione per polisindeto:
Benedetto sia ‘l giorno, e ‘l mese, e l’anno
(F. Petrarca, Canzoniere)

INVERSIONE
E’ il sovvertimento dell’ordine naturale delle parole (soggetto, verbo, complemento) per ottenere particolari effetti fonici o per sottolineare il significato di alcuni termini.

  1. Anastrofe, cioè l’anticipazione o la posticipazione di un elemento della frase rispetto alla struttura sintattica della frase.
es. Sempre caro mi fu quest’ermo colle
(G. Leopardi, L’Infinito)

  1. Iperbato, alterazione dell’ordine consueto delle parole, con l’inserimento di uno o più termini tra parole che sintatticamente andrebbero vicine.
es. …questa
bella d’erbe famiglia e d’animali
(U. Foscolo, Dei Sepolcri)

  1. Chiasmo, disposizione incrociata di due espressioni, il cui ordine delle parole è invertito nella seconda rispetto alla prima, così da formare una X
es. Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori
(L. Ariosto, Orlando furioso)

FIGURE DI SIGNIFICATO
SIMILITUDINE
Consiste nel paragonare due immagini , servendosi di nessi logici di raccordo (come, simile a..)
es. E caddi come corpo morto cade.
(Dante, Inferno)

METAFORA
E’ una similitudine abbreviata, cioè un paragone privo di nessi logici di raccordo.
es. La nebbia arriva
su zampine di gatto.
(C. Sandburg, La nebbia)

ANALOGIA
E’ simile alla metafora, ma più ardita, associano elementi che non hanno nulla in comune.
es. Caprioli d’argento
scherzano nelle radure del cielo
(A. Bertolucci, Fuochi di Novembre).

SINESTESIA
Consiste nell’associare due termini che appartengono a sfere sensoriali diverse.
Es. odore di fragole rosse
(G. Pacoli, Il gelsomino notturno).

METONIMIA
Indica uno spostamento di significato e consiste nella sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo un rapporto logico: ad esempio si sostituisce la parola che indica la causa con un’altra che indica l’effetto, oppure la materia all’oggetto, l’autore all’opera.
es. Talor lasciando e le sudate carte
(G. Leopardi, A Silvia).

SINEDDOCHE
E’ considerata una variante della metonimia, consiste nella sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo un rapporto di estensione.
es. E se da lungi i miei tetti saluto
(U. Foscolo, In morte del fratello Giovanni)

es. Le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue
(E. Montale, Ho sceso dandoti il braccio …)

OSSIMORO
Consiste nell’avvicinare termini di senso opposto, antitetici.
es. bianca bianca nel tacito tumulto
(G. Pascoli, Il lampo)

es. Stacci preziosi

IPERBOLE
affermazione esagerata con termini eccessivi.
es. Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
(E. Montale, Ho sceso dandoti il braccio …)

LITOTE
E’ un’ affermazione di un concetto attraverso la negazione del suo contrario.
es. Molte volte Novembre è ritornato
nella mia vita, e questo che oggi ha inizio
non è il peggiore
(M. Guidacci, Giorno dei Santi).




domenica 18 febbraio 2018

Nuovo esame di italiano a conclusione del primo ciclo d'istruzione

Prova di italiano esame conclusivo del primo ciclo d'istruzione


La prova d'italiano è quella che ha subìto più cambiamenti a causa della riforma: da quest'anno cambiano le tracce dei temi che la commissione assegnerà durante l'esame di italiano. 
Le tipologie sono: tipologia A (testo narrativo o descrittivo); 
tipologia B (testo argomentativo); 
tipologia C (sintesi e comprensione del testo). 

1 Lo scritto d’italiano è una prova che ha lo scopo di testare le abilità di scrittura, la padronanza della lingua, la capacità di espressione personale, il corretto uso dell'italiano, una coerente e organica esposizione del pensiero e le capacità di comprensione e sintesi.

2.1. TIPOLOGIA A: TESTO NARRATIVO E TESTO DESCRITTIVO 
La tipologia A è costituita da due tipi di tracce: il testo narrativo e il testo descrittivo.
Lo scopo della testo narrativo è di raccontare lo svolgimento di un fatto - reale o di invenzione - in cui si sviluppano diversi eventi collegati tra loro da un rapporto di causa-effetto. Il testo si dovrà sviluppare a partire da un brano, si dovrà cambiare il punto di vista, inserire nuovi personaggi, cambiare la temporalità.

Il testo descrittivo fornisce al lettore una visione di un persona, un ambiente, un luogo o una situazione, descrivendola nei minimi dettagli.


2.2. TIPOLOGIA B: IL TESTO ARGOMENTATIVO 
Il testo argomentativi chiede di affrontare un argomento, un fatto attuale, o un’opinione. Per sviluppare il testo argomentativo, si può partire da un brano fornito o da una questione contenuta nella traccia. Si dovrà dimostrare, con argomentazioni, la bontà della propria opinione, citando anche autori , dati statistici e documenti.
Il testo argomentativo che sarà chiesto di scrivere potrà avere forme diverse:
dialogo tra due persone che sostengono opinioni diverse;
sviluppo di una tesi per la quale si deve anche contro - argomentare;
redazione del verbale di una discussione che deve portare a una decisione;
riscrittura di un breve testo argomentativo fatto da un punto di vista diverso rispetto a quello di partenza.
Il testo argomentativo richiede uno stile e un linguaggio formale e si struttura in tre parti.

2.3. TIPOLOGIA C: COMPRENSIONE E SINTESI DI UN TESTO 
La traccia, dato un determinano brano, potrebbe chiedere di riscrivere il testo secondo diverse forme:
riscrittura di un testo poetico (eventualmente si dovrà anche indicare le figure retoriche);
riscrittura sotto forma di riassunto;
riscrittura per sintesi sempre più stringenti;
riscrittura con selezione delle informazioni.
Il brano o il libro può essere letterario, divulgativo o scientifico. Lo scopo è quello di trasmettere - attraverso lo sviluppo della traccia - la visione d’insieme della storia, dei personaggi descritti e del messaggio che l’autore ha voluto dare.